NOTE NARRATIVE: 1) Si conclude l'ultimo story-arc di Geoff Johns ideato durante la sua gestione degli Avengers (vi sarà un ultimo racconto nel numero successivo, una storia "stand-alone" struggente, dove si consumerà il fato del Fante di Cuori), di certo non all'altezza del precedente "Red Zone" che in qualche modo aveva rappresentato una sorta di sparti-acque fondamentale con tutto ciò che vi era stato prima; di “The Search for She-Hulk” rimane comunque una storia interessante e ben costruita e in cui appare evidente la versatilità dell'autore capace di mixare eventi drammatici e situazioni ironiche, e usare una narrazione meno complessa rispetto agli episodi precedenti ed in linea con lo stile molto essenziale del disegnatore, Scott Kolins. Anche grazie alla breve run di Geoff Johns sarà possibile poi la svolta decisiva impressa da Brian Michael Bendis, il quale compirà la "rivoluzione" da "The Avengers #500" in poi, con “Avengers Disassembled” e quindi con la nascita dei New Avengers; Bendis disse di essere stato un estimatore del lavoro svolto da Johns, ma in verità nelle sue storie ignorò completamente le varie plotline degli autori che lo avevano preceduto al timone della serie dei Vendicatori, e di certo completò una metamorfosi del team che a mio parere era iniziata proprio con "Red Zone". 2) La successiva apparizione di Hulk in ordine cronologico, fuori dalla sua serie personale, avverrà in "Captain America & The Falcon #11-12" (nei due capitoli finali dello story-arc "Brothers and Keepers"), in cui ritroveremo il Golia Verde ancora nella sua incarnazione “stupida” e incontrollabile. L'apparizione di Leonard Samson in questo episodio invece è controversa, perché in teoria "The Search for She-Hulk" dovrebbe essere concorrenziale con l'ultima parte della gestione di Bruce Jones di "Incredible Hulk", la stessa che venne poi invalidata da storie successive del Golia Verde scritte da Peter David; in quei racconti Samson indossava una benda sull'occhio (del tutto simile a quella di Nick Fury) per coprire un occhio bionico installatogli per spiare Hulk, e di cui non vi è traccia in questa sua apparizione con gli "Hulkbusters". 3) La cittadina di Bone, e le conseguenze della distruzione apportata da She-Hulk nella tranquilla (fino ad allora) comunità, torneranno in primo piano in “She-Hulk #4” (del marzo 2006), in un racconto flashback scritto da Dan Slott in cui Jennifer Walters affronta le proprie responsabilità all’indomani dell’episodio; in pratica, venne rivelato che nei giorni successivi alla partenza degli Avengers, la Walters rimase a Bone per aiutare gli abitanti nella ricostruzione delle case distrutte, che per puro miracolo non avevano comportato vittime civili nella popolazione. --- [Terenzio "Tragix"]