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Thor (1999) #119 Storia 03

Genere: Super-Heroes

Starring: Thor

Titolo: LE ERE DEL TUONO

Script: Matt Fraction | Pencils: Khari Evans, Patrick Zircher | Inks: Victor Olazaba, Patrick Zircher

Note:
Le ultime due pagine della storia originale vengono pubblicate in un'unica pagina.

storia completa, tratta da:
Titolo originale: Ages Of Thunder


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SINOSSI: C'era stata una spaventosa battaglia fra gli Asgardiani e i Giganti del Ghiaccio, un'epica lotta nella quale Thor si era distinto per coraggio e ferocia. La battaglia era arrivata fino alle mura di Asgard e l'ultimo degli assalitori era crollato sul bastione aprendo un enorme squarcio. Nessuno si premurò di riparare l'argine mentre la vita trascorreva beata nella città dai tetti d'oro. Gli dei mangiavano i frutti di Yggdrasil, il leggendario albero della vita, colti dalle esili mani dell'Incantatrice, unica fra gli dei in grado di raccogliere le mele d'oro. Thor a differenza dei compagni, non mangiava le mele ma le conservava per cibarsene solo prima di una battaglia ed attingere alla forza vitale in esse contenuta, solo quando ne aveva veramente bisogno. Per gli altri dei invece nutrirsi delle mele era un rito irrinunciabile per il corpo e per la mente. Nessuno si insospettì quando un oscuro muratore di Midgard chiese udienza a Loki prima e Odino poi, per fare loro un'offerta presuntuosa: sostenne che avrebbe riparato il muro in un anno e non chiedeva come compenso nulla... Se non la mano dell'Incantatrice! Incredibilmente gli dei accettarono, voltando le spalle alla loro sorella, convinti dalle parole di Loki che riteneva impossibile una tale impresa. I giorni passavano e il muratore lavorava alacremente alla ricostruzione con il solo ausilio di un cavallo. Il giorno prima della scadenza del termine stabilito, la furia di Odino si abbatté su Loki, che doveva porre rimedio al patto scellerato. Anche se l'ingannatore si era impegnato a non disturbare il muratore, trovò una scappatoia subdola come l'indole che lo contraddistingueva: distrasse il cavallo dal lavoro e l'alba del giorno fatidico illuminò tre pietre mancanti sulla sommità del muro, solo tre pietre che però vanificavano l'impresa. Odino si appigliò a quell'insignificante particolare per rifiutarsi di pagare il prezzo promesso. A questo punto un'incredibile trasformazione sconvolse gli asgardiani. Il muratore lasciò il posto ad un temibile Gigante del Gelo, furioso per essere stato raggirato. Ancora una volta fu Thor a porre fine alla minaccia con un poderoso e lacerante colpo di Mjolnir. La guerra ricominciò, come doveva essere, senza inganni ma in campo aperto, e Loki fu esiliato dalle dorate mura di Asgard. Vagò per un tempo innumerevole fra lande ghiacciate, fino a quando, riparato sotto un albero, venne schernito da un'aquila. L'uccello parlante propose un patto all'Ingannatore. Lo avrebbe ricompensato con ogni sorta di dono se solo gli avesse portato una moglie: ancora una volta la dea agognata era l'Incantatrice. Loki la condusse fuori da Asgard con l'inganno e la consegnò all'aquila. Ma dalle ceneri dell'uccello era sorto un nuovo Gigante del Gelo. Per la seconda volta Loki aveva ingannato i suoi pari. Questa volta però le conseguenze furono ancor più gravi. Senza l'Incantatrice nessuno poteva cogliere i frutti di Yggdrasil, e gli dei si ritrovarono ben presto affamati ed indeboliti. Nessuno sospettava dove fosse la raccoglitrice e chi fosse il responsabile della sua scomparsa. Gli Dei cercarono allora l'aiuto di Thor, che come detto sopra, conservava una scorta personale di mele d'oro. Ma il dio del tuono rifiutò di condividerla con gli scellerati compagni. Iniziò una guerra civile, al culmine dell quale Heimdall ricordò cosa aveva visto l'ultimo giorno prima della scomparsa di Idun, e rivelò ai compagni che i due avevano varcato insieme il Ponte dell'Arcobaleno e solo Loki aveva fatto ritorno da quella sortita. Ancora una volta le mani di Odino si posarono sull'ingannatore in una stretta mortale... e Loki corse a recuperare Idun. Riuscì quasi nel suo intento prima di essere raggiunto dal Gigante del Gelo. Sarebbero morti entrambi se Thor non avesse ubbidito alla supplica del Padre e si fosse precipitato al soccorso, unico fra gli dei ad avere ancora la forza per combattere un Gigante del Gelo. I tre tornarono ad Asgard e fu festa. Ma Thor non si unì a loro e si ritirò nei suoi appartamenti. Non c'era alcuna lampo di generosità nell'occhio del figlio. E Odino inorridì nel vedere la freddezza della quale si era vestito. Loki aveva ingannato gli dei e questa era la sua indole. Ma Thor aveva lasciato che si massacrassero l'un l'altro prima di intervenire a salvarli. E Thor, unico fra gli dei, non aveva perdonato Loki, pur sempre suo fratello. --- [Vittorio Sossi]

Il cast

  • Balder
    Balder
    E-616
  • Enchantress
    Enchantress
    E-616
  • Executioner [2]
    Executioner [2]
    E-616
    Esecutore
  • Fandral
    Fandral
    E-616
  • Heimdall
    Heimdall
    E-616
  • Hogun
    Hogun
    E-616
  • Loki
    Loki
    E-616
  • Odin
    Odin
    E-616
    Odino
  • Thor
    Thor
    E-616
  • Volstagg
    Volstagg
    E-616
  • [Frost Giant]
    [Frost Giant]
    E-616
  • Tyr
    Tyr
    E-616
  • Sif
    Sif
    E-616
  • Brunnhilde
    Brunnhilde
    E-616

Il cast originario


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