Testo completo

del 1994/12
Protagonista:
Giant-Man
Titolo originale: Attack Of The 50ft Jan
Script: George Perez | Pencils: Jeffrey Moore | Inks: Tim Dzon




Sinossi:

Hank Pym non sa da quanto tempo sia rinchiuso in questa minuscola ed oscura camera, impossibilitato a muoversi per via di una camicia di forza e troppo sedato per provare a fuggire. Improvvisamente l'oscurità viene penetrata da una scheggia di luce e nella stanza si propaga la voce del Colonnello Glenn Manning: vuole sapere dallo scienziato tutto su quegli insetti giganti, soprattutto come li ha creati. Hank, però, ha al momento altre preoccupazioni: deve uscire subito da qui e tornare al suo laboratorio, un suo amico potrebbe essere in pericolo. Manning gli concede questa possibilità, purché lo scienziato riveli la locazione del suo guardino e si faccia scortare da una pattuglia dell'esercito. Ma Hank non vuole saperne: non può rischiare ulteriori contaminazioni, in quanto tutto ciò che è stato esposto al progetto B.I.G. è stato mutato da una variante ancora non isolata della Particella Pym che deve subito essere individuata. Manning tuttavia fa notare che l'unico immune agli effetti di questa variante è proprio l'eroe, una coincidenza più che sospetta: forse non è il giardino la causa di tutte queste mutazioni, ma Hank Pym stesso, dunque non gli può essere permesso di andarsene. In quel momento l'eroe avverte con disperazione qualcosa: una vibrazione nel flusso di particelle. Sta accadendo ancora. Bill Foster si è ormai talmente rimpicciolito che Scott Lang può vederlo solo attraverso un microscopio: e finora ogni tentativo di contattare Hank Pym si è dimostrato vano. Mentre Ant-Man esamina le condizioni dell'ex Golia Nero, suona il telefono: nelle sue attuali condizioni, gli squilli dell'apparecchio sono per Bill Foster peggio di un urlo sonico e così esorta Ant-Man ad andare a rispondere al più presto. Scott Lang si alza allora dalla sua postazione ed in quel momento ha un mancamento, che però passa subito. Alza dunque la cornetta e all'altro capo del filo risuona la voce del dr. Vincent Rossin' il terapista di Janet Van Dyne. È accaduto qualcosa di grave alla donna, sta crescendo sempre più e non c, modo di stabilizzare la sua condizione. Improvvisamente irrompe Spencer Beck, che comunica trafelato una terribile notizia: Jan si è svegliata e... è fuori di testa. Urlando a squarciagola il nome di Hank, la donna gigante esce dalla piscina in cui era stata confinata, sradica un albero e lo scaglia contro la casa del suo agente: vuole accanto a sé il suo ex marito, sa che è qui da qualche parte, deve far sparire l'immenso dolore che sta provando in questo momento. Jan urla ancora il nome di Hank e il boato che ne consegue fa praticamente crollare la casa di Beck, disperato nel vedere ridotti a pezzi tutti i suoi oggetti di valore. Infine Jan si allontana, per andare alla ricerca del suo Hank. Il Dr. Rossin riprende il telefono in mano ed esorta Ant-Man a portare Pym subito qui a Hollywood: ma Scott non può rispondergli, ha avuto un altro mancamento ed è svenuto, mentre la voce di Bill Foster è così flebile che non è in grado di farsi sentire. Inoltre, nella sua attuale minuscola condizione, non può comunque fare molto. Ed in quel momento, a complicare ulteriormente la situazione, risuona l'allarme che segnala la presenza di un intruso nel complesso: il suono che si propaga per le quattro mura è assordante per Bill. Ma improvvisamente esso viene interrotto dall'intruso, che distrugge il campanello che segnalava la sua presenza: deve tenere la testa sgombra da pensieri, non può perdere la traccia dell'odore, non dopo aver viaggiato così tanto. Lo sente, i mostri che le hanno causato tutta questa sofferenza sono vicini: presto Tigra darà loro una severa lezione. Hank Pym si dibatte con foga: non può più rimanere qui, Jan ha bisogno di lui, ne è certo, è come se sentisse il suo richiamo. Manning lo invita a calmarsi, ma per tutta risposta l'eroe riesce a liberarsi dalla sua camicia di forza. Allora il Colonnello ordina al dr. Honda di inondare la stanza di gas: per combatterne gli effetti, Hank prova ad aumentare le sue dimensioni, ma pochi secondi dopo crolla al suolo privo di sensi. In quel momento entra nella stanza Capitan America ed ordina a Manning di liberare subito Giant-Man per ordine diretto del presidente e per non mettere in pericolo la sicurezza della nazione. Perchè, che piaccia o meno, per fermare una scatenata Janet Van Dyne, Hank Pym rappresenta l'unica speranza di vittoria. Altri allarmi iniziano a risuonare, mentre Tigra rovista disperatamente nei formicai giganti ideati da Hank, ora diventati un ammasso di sabbia e vetri infranti. La donna felino non trova nulla al loro interno, ma non si arrende: il suo persecutore è qui da qualche parte, lo sente. Lo troverà e gli strapperà il cuore, perchè nessuno sfugge a Tigra. Contemporaneamente, in un'altra sezione del complesso, gli urli di dolore di Bill Foster vengono sovrastati dai suoni assordanti emessi dagli allarmi della base: suoni incessanti e violenti che potrebbero condurlo sull'orlo della follia. Il tutto mentre Ant-Man è ancora riverso a terra, svenuto. Capitan America ha condotto a bordo di un quinjet Hank Pym, che ringrazia l'eroe a stelle e strisce per averlo sottratto dalle grinfie del Colonnello Manning. Poi si dispera per la condizione di Jan: anche lei è diventata una vittima del progetto B.I.G., seppure sia stata nel giardino solo per un breve periodo. Steve Rogers però non è d'accordo con le conclusioni dell'eroe e mette in comunicazione lo scienziato con un altro Vendicatore attualmente in Tennessee, Occhio di Falco. La sua voce è dolorante e Hank gliene chiede la ragione. Clint Barton gli risponde che è caduto e non riesce più a rialzarsi: improvvisamente ha iniziato a crescere, per nessuna ragione particolare e nello stesso momento in cui gli insetti giganti sono impazziti. Il guaio, tuttavia, è che stavolta, diversamente che in passato, la struttura muscolare dell'arciere non si è adattata all'improvviso aumento di massa. E più passa il tempo, più i suoi muscoli rischiano di deteriorarsi: l'altezza di Occhio di Falco attualmente è di circa diciotto metri ed il suo stesso peso lo sta schiacciando. Questa rivelazione mette tutto sotto una nuova luce: Clint non è mai entrato nel complesso B.I.G., né tanto meno nel giardino. Che abbia ragione Manning, che sia Hank Pym la causa indiretta di tutte queste mutazioni? Giant-Man dovrà preoccuparsi in seguito di questo dilemma in quanto ora deve pensare a Jan. Capitan America si mette allora in contatto con Visione, il quale lo informa che finora è riuscito ad impedire che la donna uccidesse inavvertitamente qualcuno, tuttavia questa tattica attendista non potrà continuare a lungo. Il quinjet raggiunge il luogo dove si trova Jan e, tramite degli altoparlanti esterni, Hank invita la sua ex moglie a calmarsi e la rassicura sul fatto che andrà tutto bene. Ma per Jan questa è solo una voce nella sua testa, non il vero Hank: così invoca suo padre e lo esorta a fermare le formiche, ormai stanno per arrivare. Poi la donna inizia a dirigersi verso dei pali dell'elettricità. l'invocazione a Vernon Van Dyne accende una lampadina nella mente di Hank, che domanda a Cap che giorno sia. l'eroe a stelle e strisce risponde che è il 26 giugno. Il 26 giugno, proprio come sette anni fa, tutto pare combaciare. E se dietro questa vicenda c’è chi pensa lui, non c’è tempo da perdere: Giant-Man esorta dunque Visione ad allontanarsi subito da Jan' ci penserà lui a fermarla. Così l'eroe scende dal quinjet, raggiungendo un'altezza di circa sette metri e mezzo ed atterrando davanti alla sua ex moglie, le cui dimensioni tuttavia sono ancora più grandi. Hank invita nuovamente Jan a calmarsi, ma la donna si libera di lui con una manata ed inizia a correre verso i pali dell'elettricità, urlando ancora il nome di suo padre ed accennando ad una strana, spaventosa nebbia. Giant-Man si rialza e la abbranca da dietro al petto, ma questo non frena lo slancio di Jan' che trascina sé ed il suo ex marito contro i cavi dell'alta tensione. I corpi dei due eroi vengono percorsi da intense raffiche di energia e mentre il deserto della California si riempie degli urli di angoscia di Henry Pym e Janet Van Dyne il mondo intero inizia a risuonare di quello che appare essere una incredibile eco globale. A Tokyo, la catastrofica distruzione causata da una falena gigante mutata viene intensificata dalle sue improvvise, bestiali grida. Le stesse grida che risuonano da delle formiche volanti nei cieli dell'Inghilterra e dalle possenti corde vocali di Clint Barton a tremila miglia di distanza. E nelle profondità del complesso che ospita il progetto B.I.G., Scott Lang unisce la sua voce al coro, seppellendo gli urli piccoli e praticamente inudibili emessi da Bill Foster; e ancora più in profondità in questo complesso, nell'immenso giardino, gli echi di tutte queste voci sembrano apparentemente convergere, in sinistra armonia con Greer Nelson. Ed infine da questa macabra sinfonia emerge un odore, un'aroma pungente che gli acuti sensi olfattivi di Tigra individuano subito. Un odore agrodolce e a lei non familiare: tutto quello che l'eroina sa è che si trova davanti a lei, diffuso da uno squarcio spaziale sempre più grande. Una porta spalancata su un inferno iperspaziale dalla quale fuoriesce un essere mostruoso, che esulta di gioia: il piano ha funzionato ed il momento del castigo di Hank Pym sta per arrivare. Lo scienziato e l'intero pianeta Terra subiranno ora la giusta vendetta delle Creature di Kosmos!

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