Brock è piombato nel tunnel della depressione: licenziato, abbandonato dalla moglie, completamente bruciato. Invece di prendersi le sue colpe ha deciso che è più comodo prendersela con il Ragno, che ha scoperto il vero Mangiapeccati, mandando a monte l'inchiesta sulla quale aveva puntato. Si reca nuovamente alla chiesa del reverendo Finn, apparentemente intenzionato ad uccidersi con una pistola, ma poi confessando di voler uccidere l'Uomo Ragno. La sua aspirazione di vendetta entra in risonanza con quella del simbionte nascosto in una statua. Il fluido nero esce dalla statua e si impossessa del corpo di Brock, le cui urla richiamano un prete. Il religioso avverte la polizia, ma i due poliziotti che arrivano saranno le prime vittime di Venom. In una oscura parodia di una confessione, Brock chiede perdono al sacerdote per le menzogne dietro le quali ha sempre dovuto nascondersi durante la vita e per gli omicidi appena commessi. E poi se ne va. La simbiosi ha reso Brock finalmente sicuro delle proprie potenzialità, ma lo ha anche reso completamente pazzo, con una missione da compiere: vendicarsi del ragno. Alla fine della storia Brock taglia anche l'ultimo ponte con la precedente vita, firmando il divorzio dalla moglie Ann, che inutilmente cerca un'ultima volta di far breccia nella sua follia.