Testo completo

del 2000/06
Protagonista:
Bishop
Titolo originale: Locomotive Breath
Script: Joseph Harris | Pencils: Georges Jeanty | Inks: Allen Martinez, Arthur Edward Thibert




Sinossi:

Dopo aver individuato la fortezza del Cronomante, Alfiere ed i suoi si rimettono in marcia: qualche settimana dopo, dopo aver attraversato tre città, fanno una incredibile scoperta. Per Alfiere e Michael in realtà non è nulla di che, ma gli altri non hanno mai visto delle rotaie in vita loro. Soprattutto Scorch è incuriosito e si inginocchia a terra per esaminare meglio i binari. Alfiere intanto aguzza la vista guardando in avanti e giunge alla conclusione che la prossima città non dovrebbe essere troppo lontana, entro il tramonto dovrebbero già averla raggiunta: magari lì troveranno alleati per la loro causa.
Poi l'eroe nota che le rotaie, pur apparendo consumate dal tempo, in certi punti risplendono ed il terreno tra i vari paletti di legno ad un certo punto è livellato: qualcuno utilizza questi binari. Improvvisamente si ode alle loro spalle un suono cigolante di ruote, poi una voce imperiosa chiede al gruppo con quale autorità stiano percorrendo questi binari. Perchè lui è Tull e queste rotaie gli appartengono. Tutti si voltano e rimangono sconvolti alla vista di una grande creatura dalla pelle grigia, la quale sta guidando un piccolo carretto ed è decisamente simile al gigante Nom, con la differenza che costui parla. Tull nota subito Nom e quanto loro si somiglino, però non ci sono più giganti in vita a parte lui. Ed in effetti Nom non è alto come lui: di fronte a questa constatazione, Tull ride. Alfiere si scusa con lui: non avevano idea che questi fossero i suoi binari, altrimenti gli avrebbero certamente chiesto il permesso di attraversarli.
Poi gli chiede se, oltre a quel carretto, ci siano altri mezzi per percorrere le rotaie. Tull pensa che l'eroe voglia un Chak-Choo, anche questo appartiene a lui: però potrebbe farlo utilizzare al gruppo, se prima lo aggiustano. Tull invita tutti a seguirlo ed indica aldilà di un ponte la città prima notata da Alfiere: il Chak-Choo, il treno, si trova in quel villaggio. Se riparano il veicolo e glielo fanno usare, poi lui lo concederà loro. Possono attraversare il ponte senza problemi, anch'esso gli appartiene e li scorterà. Tull risale sul suo carretto e riparte, mentre Scorch si confida con Alfiere: non si fida di quella creatura, guardava Nom in una maniera che non gli è piaciuta. L'eroe ribatte che Tull possiede un treno e quel mezzo potrebbe tornare loro utile, inoltre Nom appare più incuriosito che spaventato dal suo simile.
Così il gruppo attraversa con cautela il ponte, mentre il legno scricchiola sotto i loro piedi ed il vento pare quasi ululare. Durante il percorso Link contatta telepaticamente Jinx e le dice che ha letto i pensieri di Tull: ha detto la verità su quel treno ed il villaggio appare normale. Poi Tull si ferma ed esorta il gruppo a tornare col veicolo, lui li aspetterà qui. Michael nota un cartello, ma Tull gli si piazza davanti: non è salutare per un ragazzino rimanere qui da solo.
Il ragazzo annuisce e si riunisce frettolosamente agli altri. Il cartello dice:VIETATO PASSARE. Il gruppo continua a seguire i binari, nella speranza che su di essi trovino il treno. Quando raggiungono la città questa appare vuota e desolata, ma subito dopo alcune persone escono dai loro rifugi e tirano dei sassi contro Nom, mentre un uomo con una cicatrice sull'occhio destro gli chiede con rabbia cosa voglia. Non bastava un gigante a creare guai, adesso c'è n'è anche un secondo.
Alfiere si interpone tra Nom e l'uomo: dopo essersi presentato, dice che lui ed i suoi amici non sono venuti qui per combattere, cercano solo aiuto ed un oggetto che dovrebbe trovarsi in questo villaggio. L'uomo con la cicatrice afferma di chiamarsi Williams John e, anche se la città da tempo non elegge un proprio rappresentante, lui è preposto a questo ruolo.
Alfiere spiega che il gigante del ponte ha detto loro che in questo villaggio avrebbero trovato un veicolo che può rivelarsi molto utile per velocizzare il loro viaggio: non possiedono denaro, ma sono disposti ad effettuare un baratto, anche se il gigante ha affermato che il mezzo gli appartiene. Williams è disgustato: se Tull fosse abbastanza intelligente da aggiustare da solo quel veicolo lo farebbe, invece è piazzato tutto il giorno davanti al ponte ed impedisce agli abitanti di questo villaggio di andarsene.
Alfiere ricorda come in effetti Tull fosse ansioso di farli entrare in città, così propone a Williams che si aiutino l'un l'altro. Scorch intanto esorta Nom ad allontanarsi, per il momento è meglio così. Mentre il gigante muto viene lasciato solo, Williams racconta che Tull è giunto qui circa un anno fa: dopo aver capito che nessuno era abbastanza grande e forte da affrontarlo, si è sistemato sotto il ponte e non ha più lasciato passare nessuno, a meno che costui non pagasse una sorta di pedaggio. Come ad esempio scorte di cibo.
La città le ha rapidamente esaurite, dal momento che Tull bloccava l'unica via d'uscita e di scambio. Nemmeno gli altri insediamenti di quest'area hanno potuto fare molto contro quel gigante. Alfiere propone di combattere insieme, con un leader che guidi tutti. In quel momento Scorch trae in disparte l'eroe e gli rivela che, quando anni fa hanno trovato Nom, era sperduto e solo. Non sapevano nulla di lui nè era uno del gruppo, però l'hanno accettato: per lui il ragazzo darebbe la propria vita, ma non per altri rappresentanti della sua razza. Alfiere promette che sarà una cosa veloce. Poi l'eroe dice a Williams che affronteranno Tull in cambio del loro aiuto, poichè quel gigante non è l'unico problema.
Anzi, la sua malvagità impallidisce di fronte a quella del Cronomante: contro di lui il gruppo di Alfiere non disdegnerebbe un supporto in più. Williams promette che terrà presente questa richiesta, prima però c'è un treno da rimettere a posto. L'uomo porta l'eroe nel capanno dove si trova il mezzo, che in effetti è impolverato e con qualche ruota staccata. Nel frattempo Nom torna indietro e trova il rifugio di Tull, una caverna posta poco sotto l'inizio del ponte.
Vi entra e trova una parete su cui sono stati disegnati dei geroglifici, i quali rappresentano altri giganti che rendono omaggio al loro sovrano. In quel momento Tull appare alle sue spalle e gli dice che un tempo vi erano molti giganti ed erano potenti, oggi sfortunatamente non è più così. In passato il re Azeroch guidò i giganti alla gloria, per molti giorni e notti, fin quando il tempo ebbe la meglio su di loro e la razza cominciò ad estinguersi. Azeroch tuttavia promise che, nel momento di massimo bisogno, sarebbe ritornato. A quanto pare era una bugia. Tull abbandona il suo rifugio, mentre Nom esamina un tatuaggio posto sulla sua mano sinistra che raffigura Azeroch.
Intanto Alfiere e gli altri, con forza di volontà e duro lavoro, sono riusciti a ripristinare in breve tempo la funzionalità del treno. Ora si recheranno a nord, anche se in maniera più veloce e confortevole. Jinx ne esamina gli interni: c'è ancora un po' di muffa, ma la gran parte è stata ripulita. La donna però si chiede se dopo tanto tempo il veicolo funzionerà ancora. Alfiere e Scorch trovano dentro un vagone una materia nera che l'eroe riconosce come carbone, ancora utilizzabile come mezzo di alimentazione. Prima però i motori devono essere ripuliti e Scorch è colui che può riuscire al meglio in tale compito. Con la sua fiamma il ragazzo elimina ogni tipo di detrito che ingolfava i motori e così pochi secondi dopo, con un soffio di fumo nero dal caminetto, il treno riprende vita.
Alfiere esorta dunque Scorch ad andare a riprendere Nom: è tempo di partire. Nel frattempo Tull racconta a Nom che i giganti provenivano dalle terre del nord, ma nessuno sa cosa sia accaduto loro. Lui sa solo che loro due sono gli ultimi. Uno di troppo, poichè in questo mondo c'è spazio per un solo gigante. Tull strappa dal ponte un lungo pezzo di legno e con esso prova a centrare Nom, che però riesce ad evitare il colpo.
Tull riparte subito all'attacco, dicendo che un gigante che fa amicizia con degli umani non è degno di sopravvivere: un suo pugno manca di poco Nom, che ribatte con un pugno al volto del suo avversario. Tull ride, poichè è certo che il gigante muto non possa competere con lui: tuttavia Nom si difende bene e con una gomitata alla faccia inizia a far sanguinare il naso di Tull.
Il gigante malvagio allora a pugni uniti colpisce con forza il terreno davanti a lui, facendo crollare le tavole del ponte e sbalzare Nom fuori da esso. I suoni della battaglia giungono fino in città ed intuendo cosa sta accadendo Alfiere si precipita a controllare. Jinx intanto cerca di far scendere Michael dal treno, ma il ragazzo si protende troppo all'indietro e così un suo piede spinge la leva di partenza. Michael cade dal mezzo, ma viene afferrato da Jinx, mentre il treno viaggia a gran velocità sulle rotaie.
Contemporaneamente Tull estrae un coltello, poichè Nom è riuscito ad aggrapparsi a delle tavole prima di precipitare. Ma prima che il gigante malvagio possa calare la sua arma, essa viene colpita e gettata via da una fiamma di Scorch, il quale intima a Tull di stare lontano dal suo amico. Distratto da ciò, Tull viene afferrato da dietro e tirato giù da Nom, il quale risale al sicuro: aggrappato con una sola mano al ponte, Tull implora il suo simile di salvarlo.
Deve aiutarlo, così potra dirgli dove si trovano i giganti: li ha visti una volta, si nascondono ma sono ancora vivi. Mentre il treno si avvicina, Nom aiuta Tull a risalire e subito costui con un calcio spinge oltre il ponte il gigante muto, il quale riesce ancora ad aggrapparsi a delle tavole. Distratto dal suo simile che sta per precipitare in basso, Tull non si avvede dell'arrivo del treno e viene investito in pieno: essendo che in quel punto per via della battaglia buona parte del ponte è andata, il mezzo deraglia e precipita giù fino ad esplodere. Alfiere, Scorch e Williams osservano la devastante scena, poi vedono la mano di Nom: il gigante muto è riuscito a salvarsi e lo aiutano a risalire. Al ritorno in città, Williams ringrazia Alfiere per il suo aiuto: ispirati dalle gesta eroiche del gruppo, i cittadini hanno deciso dunque di accettare la proposta dell'eroe.
Daranno il loro supporto contro il Cronomante. Così il gruppo di Alfiere cresce in quantità: a chiudere la fila c'è Nom, che osserva ancora una volta il tatuaggio di Azeroch posto sulla sua mano. Cronofortezza: Fitzroy ha invitato Shard a cena: intendeva farlo da tempo, poichè la sua compagnia è sempre gradita e gli abitanti di questa terra non sembrano inclini a voler socializzare con lui. Il Cronomante spera che questo incontro allontani la tensione che c'è stata tra loro, dopotutto Alfiere significava tanto per entrambi.
Fitzroy esorta dunque Shard a rilassarsi ed a gradire il cibo ed il vino. La ragazza ricorda al tiranno che lei non mangia. Il Cronomante in effetti rammenta che tecnicamente lei non è più viva, ma solo una forma di vita basata sui fotoni: la sua carne è morta ed è stata riportata indietro come una sorta di fantasma digitale. Così non potrà più assaporare i piaceri del gusto o del tatto, piaceri che in passato loro due hanno condiviso.
Fitzroy ha i mezzi per renderla nuovamente felice, Shard può riflettere in tutta tranquillità su questa sua offerta. Due robot delle Cronotruppe la ammanettano, ma una sua mano passa attraverso loro: con il resto del suo corpo ancora intatto, Shard osserva il tutto incredula. Fitzroy invita nuovamente la ragazza a riflettere sulla sua offerta.

Autore sinossi:
Fabio Volino




Note:
Autore delle Note: